Solitamente, quando si è a tavola con amici, davanti ad un buon nocino, se si parla di politica, o si è al naturale (in questo caso sappiamo chi abbiamo davanti), oppure, se la compagnia è mista o non si sa come la pensano gli altri, si mostra un atteggiamento di politically correct degno solo di quel momento, giusto per non alterare gli animi in una serata divertente.
Non sono più d’accordo, non vedo perché, quando si parla di politica bisogna subito abbassare i toni, non scoprire le carte. La cosa buffa è che si è più fieri della propria squadra di calcio che delle proprie idee. Non sopporto poi, la politica “dell’ anti”. “Ahhhhh io sono anti comunista” oppure “ ahhhh io sono antifascista” e “ahhhh io sono antidemocristiano”, mettiamoci l’anticlericale e l’antipolitico.
La politica dell’anti va molto di moda ora, ma essere anti non vuol dire niente, o meglio, non propone niente, non serve a niente e a dire il vero, mi innervosisce, perché chi la esprimesi vuole mettere in una posizione di superiorità, quasi come quando si giocava da bambini e si diceva “mortis”. Esporsi significa essere sicuri di ciò che si dice, essere anti andrà di moda, ma che sia da persone serie non credo proprio.
Una piccola divagazione…… Glock vai a guidare i dischi volanti alle giostre…almeno li non sei sul bagnato….
2 commenti:
Ciao, sono Ettore Gallo… Sono un ragazzo di 14 anni. Il tuo blog mi è piaciuto molto. Perché non vai a visitare il mio (ettoregallothewolf.blogspot.com)? Magari potremmo anche effettuare uno scambio di link. A presto…
bello davvero questo post...in effetti essere anti va sempre di moda..essere pro sembra sempre un peccato!!
baci
elisa
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